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Cultura | 14 agosto 2023, 17:37

Nuova esposizione del Museo Immaginario in piazza Mercato martedì 15 agosto

Nuova esposizione del Museo Immaginario in piazza Mercato martedì 15 agosto

Nuovo appuntamento con l'arte in piazza Mercato da Sali e Pistacchi. Museo Immaginario e l'Ecole des Italiens organizzano una mostra flash per tutta la giornata dedicata a Jan Konupek (1883 – 1950). Verrà esposta Maria Aegyptiaca (Tecnica mista 1922).

Pittore, illustratore e incisore, è uno dei tre artisti cechi più conosciuti tra le due guerre, insieme a Kobliha e Drtikol. Dal 1903 al 1906, Jan Konůpek studiò architettura al Politecnico di Praga, ma sotto l'influenza di Janak e Stech, passò all'arte. Essendo uno dei membri fondatori di Sursum, un gruppo di movimento simbolista ceco di seconda generazione, trasse ispirazione dal misticismo medievale e dall'architettura gotica e barocca. Le sue opere dell'inizio del XX secolo, influenzate dal simbolismo e da Klimt, sono considerate le migliori. Ha illustrato la letteratura simbolista così come le opere di Erben, Macha e molti altri.

Scrisse Konupek nell’autobiografico Hodina Hermova, “ciò che io faccio non è che una registrazione e una riproduzione di impressioni ed accadimenti dell’incessante pellegrinaggio nella grande spirale della vita”. Una trascrizione quasi automatica di fatti regolati altrove, dei quali sarebbe vano cercare le motivazioni. “Sono determinista, - continua Konupek – non solo credo, ma sono convinto che una mano estranea mi conduca e mi spinga in avanti. Non mi ribello. Sarebbe inutile resistere”. Konupek si nutre di enigmi. Furori mistici e frenesie visionarie si inseguono in lui secondo sorde e misteriose euritmie; le sue opere, come scrisse Kobliha nel saggio che gli dedicò nel 1943, sono “cristallizzazioni di sogni”.

E infatti, come cristalli, le sue visioni sono nitide e chiare, spesso la resa grafica è di un netto realismo che a volte diviene quasi vignetta. E questo disegno saldo, ben fatto, è la cifra degli artisti filosofi, come aveva già notato Baudelaire. L’arte di Konupek, così come i soggetti delle sue opere, è fuori del tempo, è simbolismo senza età; e nella sua corsa in quello che Trakl chiamò “raggiante precipizio del sole” egli fu, e non poteva essere altrimenti, cosmicamente solo.

C.S.

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