Incontro del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte, con i giornalisti delle province di Novara e Vco, al Maggiore di Verbania. Sono intervenuti il presidente dell'ordine Stefano Tallia, il vicepresidente Ezio Ercole, la segretaria Maria Teresa Martinengo e Gianfranco Quaglia presidente del Consiglio di Disciplina dell’Ordine.
La conferenza era valida come corso di formazione per i giornalisti. Si è trattato dei sessant’anni della legge istitutiva dell’Ordine. Il presidente Stefano Tallia ha parlato dei doveri etici dei giornalisti, delle norme previste dalla legge o dai codici di autoregolamentazione che costituiscono la deontologia. Gianfranco Quaglia ha parlato dell'obbligo formativo per i giornalisti e dell'importanza di partecipare ai corsi, per adattarsi al continuo cambiamento del mercato del lavoro e per evitare sanzioni.
Il tema centrale è stato però il ruolo delle donne nell'informazione. La segretaria dell'ordine Maria Teresa Martinengo ha fornito, dati alla mano, un quadro che presenta luci ed ombre. Ha evidenziato come negli utimi anni la presenza femminile nel mondo dell'informazione si sia fatta sentire, ma come purtroppo la crisi dell'editoria rischi di far retrocedere le donne dai livelli che erano riuscite a raggiungere. Martinengo ha citato i tanti prepensionamenti che sono avvenuti e di contro un numero esiguo di giornaliste assunte.
Le giornaliste rappresentano circa il 30 per cento degli iscritti all'albo. Sono 476 le professioniste su un totale di 1330 iscritti all'albo; 1.997 le giornaliste pubbliciste su un totale di 5.111 iscritti. E' stato trattato anche il punto sul divario della retribuzione tra uomini e donne sia con contratto giornalistico che precari. Dice Martinengo: “La retribuzione delle donne con contratto è del 18 per cento in meno rispetto a quella degli uomini, nel caso di precari e free lance è del 15 per cento in meno, è invece a favore delle donne tra i CO.CO .CO qui le donne guadagnano in media il 6 per cento in più, ma su un livello di partenza davvero basso. Un dato che sarebbe interessante avere è quello di quante giornaliste free lance appassionate a un certo punto sacrificano la passione e si mettono a fare un altro mestiere, perchè mai come oggi è difficile sperare in una stabilizzazione”.
Ci sono comunque dati positivi. Nell'Associiazione stampa Subalpina, il sindacato unitario dei giornalisti in Piemonte, sono molte le donne: la segretaria Silvia Garbarino, la tesoriera Maria Paola Arbeia, la presidente dei probiviri Maura Fassio, la presidente del Gruppo pensionati Tiziana Longo e la direttrice Roberta Pellegrini.
“Il Piemonte – ha spiegato Martinengo - ha dato un fondamentale apporto attraverso alcune delle sue giornaliste più impegnate come Stefanella Campana, Mimma Calligaris, Manuela Banfo alla nascita dell'associazione nazionale Giulia, Giornaliste Unite Libere e Autonome che lavora per l'affermazione di un linguaggio giusto, che rispetti la parità e perchè le giornaliste siano rispettate nei luoghi di lavoro".
Grande impegno di Giulia e della commissione Pari opportunità della Federazione Nazionale della Stampa e dell'Usigrai è stato il Manifesto di Venezia, per una corretta informazione sulla violenza contro le donne. In Piemonte Giulia insieme all'Università di Torino ha dato vita all' l'osservatorio regionale antidiscriminazioni che nel 2022 ha prodotto con l'Università di Torino una ricerca sui media locali piemontesi che ha toccato la rappresentazione delle donne e delle persone disabili.
A livello nazionale il congresso della Federazione della Stampa ha eletto una segretaria Alessandra Costante, per trovare altre segretarie della FNSI bisogna risalire agli anni '80. Sempre a livello nazionale le direttrici di testate nazionale però sono poche, Agnese Pini che dirige i giornali del gruppo Monrif , Rita Lofano codirettrice dell'Agi e Stefania Aloina da poco direttrice del Secolo XIX.
In Piemonte le direttrici sono Tiziana Amodei di Eco Risveglio, Barbara Pasqua di TargatoCn, Piera Savio della Nuova Periferia e Paola Molino de L'Eco del Ghisone. Nelle redazioni a livello generale la presenza delle giornaliste nelle testate televisve è molto alta, nella carta stampara è poco sopra il 30 per cento.