All’inizio di novembre, il Comitato Tutela Devero ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un post dal titolo “Dieci chiarimenti sul ricorso al Grande Est”, che ha chiuso una lunga serie di post dedicati al progetto di riqualificazione di un sentiero lungo 5km nella zona del Grande Est di Devero. Nelle ultime ore, l’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Ossola - fautore del progetto - ha deciso di replicare al post, nel quale viene ricordato che il Comitato ha presentato un ricorso al Tar del Piemonte contro questo progetto.
“In primis, si vuole ricordare che l’Accordo Territoriale “Avvicinare le montagne”, lungamente richiamato da un esponente delle Associazioni in occasione della trasmissione “Extra”, in onda su Vco Azzurra Tv in data 25 ottobre 2023, risulta essere stato ritirato dai proponenti e il relativo procedimento di valutazione ambientale strategica è stato archiviato dalla competente provincia del Vco. Chiedere che vengano valutati gli effetti cumulativi di un’iniziativa che non può sortire alcun effetto (proprio perché chiusa, dal punto di vista amministrativo e progettuale) non può che avere il risultato di confondere le idee, senza alcun beneficio per la valutazione ambientale degli effetti cumulativi che, evidentemente, non possono generarsi da un’iniziativa archiviata.
Nel post si propone inoltre un accostamento tra il progetto “Valgrande Bike”, oggetto di parere negativo del PN Valgrande in sede di valutazione di incidenza, e il progetto di percorso cicloescursionistico del Grande Est. Al di là delle differenze sostanziali tra gli interventi proposti dai due progetti (in termini infrastrutturali e di installazioni) e delle peculiarità ambientali dei due territori, si vogliono sottolineare alcuni altri elementi di discrimine che rendono l’accostamento particolarmente infelice. A differenza del PN Valgrande, il Parco Naturale Alpe Veglia e Alpe Devero è dotato di Piano d’Area, che prevede l’individuazione dei percorsi accessibili alle biciclette.
L’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Ossola ha anche adottato specifico Regolamento che individua tali percorsi e ha quindi proposto, direttamente, la realizzazione degli interventi in coerenza con il percorso logico individuato nella pianificazione e nella regolamentazione.
Ancora di più: il ricorso promosso avanti al Tar contro regione Piemonte e nei confronti di Ente di gestione delle Aree Protette dell’Ossola da alcune Associazioni di tutela ambientale (tra le quali il Comitato Tutela Devero) è motivato - oltre che dalla lamentata mancanza di partecipazione del pubblico - da una critica di superficialità e inadeguatezza degli approfondimenti scientifici condotti attraverso lo Studio di Incidenza, che Egapo ha prodotto a corredo degli elaborati progettuali e sottoposto a regione Piemonte per le valutazioni di competenza.
Ora, si apprende dall’osservazione proposta al PN Valgrande da Mountain Wilderness (ma analogo rilievo è stato mosso da altra osservazione proposta da Salviamo il Paesaggio Valdossola, al cui
contenuto hanno aderito altre osservazioni ricevute dal PN Valgrande), che il progetto “Valgrande Bike” non era accompagnato da alcuno studio di incidenza e che tale documento era stato sollecitato proprio dalle associazioni di tutela ambientale che hanno sottoscritto il ricorso al Tar. Il procedimento è comunque arrivato a conclusione, senza la produzione di uno Studio, con parere negativo in sede di valutazione di incidenza.
Non si capisce, quindi, perché proporre un accostamento simile (invocando il principio di precauzione) senza aver sostenuto la stessa richiesta di rigore e approfondimento scientifico quando gli stessi ricorrenti, durante la trasmissione “Extra” sopra richiamata, hanno dichiarato pubblicamente che le motivazioni del ricorso contro il Progetto del Grande Est di Devero erano relative “al metodo”; non al merito, né all’esito del procedimento (positivo o negativo che sia).
Ci pare che tale approccio meriti qualche riflessione in termini di coerenza del percorso intrapreso dalle Associazioni ricorrenti nei confronti dell’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Ossola. L’Ente scrivente è ovviamente a disposizione per ogni ulteriore confronto".