L’associazione delle industrie ticinesi (Aiti) ha inviato una lettera alla direttrice del Dipartimento federale delle finanze (Dff) Karin Keller-Sutter e al capo del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis per chiedere chiarimenti sulla "tassa sulla salute" a carico dei "vecchi" frontalieri italiani. Lo riporta Swissinfo.
''Vogliamo verificare se il contributo di compartecipazione alla spesa sanitaria italiana sia in conflitto o meno con la disposizioni del nuovo accordo fra Svizzera e Italia sulla fiscalità dei lavoratori frontalieri", ha confermato al Corriere del Ticino il direttore di Aiti, Stefano Modenini.
Una richiesta analoga è stata fatta negli scorsi giorni a Roma dalle organizzazioni sindacali italiane Cgil, Cisl, Uil contrarie a questa tassa che sarebbe di fatto una doppia imposizione, espressamente vietata dal nuovo accordo.
‘’Aiti – scrive Swissinfo - si dice preoccupata perché una tassa come questa avrebbe conseguenze negative sulla competitività delle aziende, tenuto conto che queste ultime faticano sempre più a trovare manodopera qualificata''.
Toccherà alla Confederazione svizzera stabilire se si tratta di una violazione dell'accordo.