La nuova proprietà che ha acquisito lo stabile che ospita il cinema Corso prenda in considerazione nell'imminente complessiva riqualificazione edilizia dell'immobile di conservare o comunque adibire parte dello stesso a sala per proiezioni cinematografiche.
È stato quasi un appello accorato alla nuova proprietà, pur nel rispetto delle scelte private, la mozione proposta dal Pd, votata all'unanimità, affinché Domodossola non resti orfana della sua sala cinematografica.
Un cinema chiuso è una perdita per la città, perché è uno spazio sottratto alla cultura, perché ha conseguenze sull’immagine turistica della città, inoltre è la perdita per molte persone di uno spazio a cui sono legate memorie personali. Questo, in sintesi, il senso della mozione illustrata da Ettore Ventrella del Pd in merito alla chiusura del cinema.
Ventrella ha ricordato come la sala, attiva in città dal 1929, sia stata un luogo di incontro e di svago per molti ossolani e ha ricordato che dal 1986 è attivo il cineforum con 400 soci e che la rassegna era ospitata al Corso. “Il cinema – ha detto Ventrellla - sta riacquisendo un certo ruolo. Un film visto al cinema rispetto a quello visto in tv è un altro paio di maniche. Andare al cinema vuol dire socializzare, perché dopo il film magari si va al bar si chiacchiera. Il nostro è un auspicio, pur nel doveroso rispetto dell'autonomia imprenditoriale privata, perché si possa mantenere in città la sala cinematografica magari non da 700 ma da 400 posti”.
“Condividiamo lo spirito dell'iniziativa – ha detto il sindaco Lucio Pizzi – l'amministrazione non ha nessuna competenza essendo un'iniziativa imprenditoriale privata. Condividiamo l'auspicio”.