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Cultura | 28 luglio 2024, 12:00

Quando Gondo apparteneva alla diocesi di Novara

Un servizio della Tv svizzera racconta la vita e la storia del piccolo paese svizzero al confine con l'Ossola

Quando Gondo apparteneva alla diocesi di Novara

‘’È dal lontanissimo 1291 (proprio l’anno in cui si mettono le basi per la nascita della Confederazione), che Gondo da territorio della città piemontese di Novara è passato sotto la signoria della curia di Sion, in Vallese. Da allora Gondo è fieramente elvetica’’. E’ uno dei passaggi del servizio che la Tv Svizzera ha dedicato a Gondo, 80 anime, piccolo villaggio vallesano a sud del passo del Sempione, al confine comn l'Ossola.

‘’Gondo oggi resta l’ultimo lembo di terra che separa l’Italia dalla Svizzera che nell’ottobre del 2000 ha rischiato di scomparire’’ racconta il servizio televisivo  dove spicca anche un'intervista al sindaco Daniel Squaratti xhe ammette che rispetto al 2023 il paese ha avuto un incremento di 10 abitanti.

Poco meno di 4 minuti di filmato che ripercorrono storia e la vita di Gondo,  dove si parla il vallesano tanto che, racconta, ‘’nonostante l’italofona Iselle e la germanofona Gondo siano confinanti, nel villaggio italiano non si parla una parola di tedesco e a Gondo non si capisce una parola di italiano. Sono gli strani scherzi che fanno le frontiere’’

Poi la storia della mulattiera tra Domodossola e Briga, ‘’percorsa da diplomatici, principi, imperatori, papi, soldati, studiosi e pellegrini’’ma anche  le ‘’sanguinose guerre di confine, gli incendi dolosi, le razzie e le continue ridisegnazioni dei confini da parte di conquistatori, principi e vescovi”.

Nonché di fenomeni oggi scomparsi. La corsa all’oro vissuta dal piccolo paese  svizzero dove ‘’tra il 1892 e il 1897, con circa 500 minatori all’opera, vennero estratti circa 33 chilogrammi d’oro destinati a produrre monete preziose. Nel 1897, esaurite le vene aurifere, le miniere furono chiuse e i minatori abbandonarono Gondo per trasferirsi altrove’’. O l’importanza del contrabbando, tipica attività delle località di confine, al quale Gondo ha dedicato il monumento in paese. Ma che torna indietro nel tempo, a 2000,  quando ad ottobre una grossa frana distrusse in pochi secondi un terzo del villaggio.

Poi, una curiosità poco nota.

La vicenda del prete svizzero ucciso con un fucile da caccia dal suo collega italiano a Iselle. Gondo non aveva una chiesa e faceva parte della curia di Novara. ‘’Ogni domenica – racconta la tv svizzera- i preti si alternavano a celebrare la messa a Iselle, una volta toccava allo svizzero e la volta successiva all’italiano. Poi il fatto di sangue che portò Gondo a passare sotto la curia di Sion e a costruire la propria chiesa’’.

Renato Balducci

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