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Attualità | 20 ottobre 2024, 17:30

Un defibrillatore al Centro del Fondo in ricordo di Cesare Toniutti

E' stato donato dalla Delegazione vigezzina dell’Associazione Italiana Ricamo Punto Croce, presieduta da Vilma Cheula

Un defibrillatore al Centro del Fondo in ricordo di Cesare Toniutti

La moglie Margherita, i figli Francesco e Giovanni. E poi, tanti parenti e amici. Tutti raccolti al Centro del Fondo di Santa Maria Maggiore, per ricordare Cesare. Tre località in una sola, tre realtà molto care a Cesare Toniutti: la Piana di Vigezzo, il Blitz. E il campo da Golf di Santa Maria Maggiore, dove Cesare è scomparso, colto da un improvviso malore, lo scorso 26 luglio, a 69 anni.

Sabato pomeriggio nell’atrio del bar del Centro del Fondo sembrava anche di essere un po’ alla Piana e al Blitz, tanti erano gli amici di Cesare presenti. Una morte improvvisa, si diceva, la sua, avvenuta mentre il vigezzino si trovava al Campo da Golf, uno sport che insieme allo sci era la sua grande passione; quel campo che aveva contribuito a fare nascere, fermo sostenitore alcuni anni fa, anche come amministratore comunale di Santa Maria Maggiore, delle possibilità offerte – in tal senso -  dalla pineta di Santa Maria Maggiore. Cesare era una persona brillante, piena di energie, in un certo senso un visionario che quando aveva un’idea, un’intuizione, si buttava a capofitto, per trasformare un sogno in realtà. Una persona che lascia un grande vuoto.

In suo ricordo sabato pomeriggio è stato installato al Centro del fondo un defibrillatore: è stato donato dalla Delegazione vigezzina dell’Associazione Italiana Ricamo Punto Croce, presieduta da Vilma Cheula e di cui fa parte anche la moglie di Cesare, Margherita. “E’ un gesto che ci ha commossi e allo stesso tempo confortati – ha detto Margherita – perché abbiamo sentito vicinanza, amicizia e affetto. La scelta di collocare in questo posto il defibrillatore è legata al fatto che la pineta è molto frequentata in tutte le stagioni e anche perché senza dubbio è stato uno dei luoghi del cuore di Cesare, come lo erano la Piana, il Blitz e dove abbiamo la baita: ma il destino ha voluto che fosse in pineta, nel campo di golf, che trascorresse le sue ultime giornate”.

Marco De Ambrosis

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