Quest'anno ricorrono i 50 anni dalla tragedia dell'Albergo Excelsior: un fatto che colpì profondamente Santa Maria Maggiore e l'intera Valle Vigezzo. A distanza di mezzo secolo il tempo mitiga il dolore ma non il ricordo. Sabato 29 marzo l'amministrazione comunale del capoluogo vigezzino e l'Unione Montana Valle Vigezzo, con una cerimonia pubblica a cui è invitata tutta la popolazione, ricordano le vittime, ma anche l'abnegazione e la generosità della comunità vigezzina.
Lo svelamento della targa in piazzale Diaz, in programma alle 16.00 presso quella che era la sede dell’Albergo Excelsior, e una messa solenne alle 17.30 con la partecipazione della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario di Domodossola, permetteranno di commemorare il sacrificio dei 15 turisti francesi e dei due giovanissimi sposini vigezzini che non riuscirono a salvarsi dalle fiamme che avvolsero la struttura nella notte tra il 26 e il 27 marzo 1975. Poco dopo le 23.30, un improvviso incendio partito dal piano terra per cause mai appurate, avvolse l'Excelsior nelle fiamme. Nell'edificio alloggiavano 85 ospiti francesi che, insieme a parte del personale dell'albergo, furono sorpresi dalle fiamme e bloccati nelle camere. Tra le vittime vi furono appunto anche Maria Teresa Locatelli e Rino Adorna, due giovani vigezzini uniti in matrimonio da appena un anno. Durante quella tremenda notte ci fu anche chi non esitò ad arrampicarsi sul muro esterno dell'edificio strappando alla morte alcuni turisti francesi bloccati nelle loro camere: la guida alpina Primo Bonasson fu una di queste persone. Tra i primi che riuscirono a portare soccorso ci fu anche Giovanni Cerutti, figura legata ai pompieri e che riuscì a portare in salvo diverse vite.