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Cronaca | 02 agosto 2025, 17:30

Tragedia a Villadossola, i sindacati: "Non è accettabile perdere la vita sul posto di lavoro"

Dopo la morte di un operaio di soli 21 anni, Cgil, Cisl e Uil ribadiscono la necessità di formazione e prevenzione

Aveva soltanto 21 anni il giovane operaio che nel primo pomeriggio di oggi, 2 agosto, ha perso la vita in un incidente sul lavoro a Villadossola, mentre era impegnato nello smontaggio di un’impalcatura. Il ragazzo è rimasto folgorato a causa del contatto con un cavo elettrico. Al momento le forze dell’ordine sono impegnate nella ricostruzione della dinamica dell’incidente. Il giovane operaio era dipendente di una ditta che da poco ha spostato la sede da Masera a Gravellona Toce.

“È successo ancora, questa volta la vittima è un giovane lavoratore edile in un cantiere di Villadossola”, le parole di Luca Lepiani, Ivan Terranova e Alessandro Beltrami, rappresentanti rispettivamente dei sindacati Feneal Uil Piemonte, Fillea Cgil Novara Vco e Filca Cisl Piemonte Orientale. “Troppo presto per capire quale sia stata la motivazione dell’incidente, aspettiamo che gli enti preposti finiscano le indagini, ma continuiamo a ribadire con forza che bisogna spingere con determinazione sulla formazione e sulla prevenzione! Questo è il momento del cordoglio e delle riflessioni, certo è che riteniamo inaccettabile perdere la vita sul posto di lavoro, qualunque sia il motivo”.

Sull'accaduto interviene anche Gigi Bacchetta, segretario confederale Cgil Novara Vco. Queste le sue parole: "In meno di due mesi ci lascia un altro lavoratore nel Vco. Al cordoglio per la perdita si aggiunge anche l’ulteriore atterrimento vista la giovane età della vittima e lo sbigottimento per le prime informazioni relative alle dinamiche emerse a mezzo stampa. La Cgil tutta si stringe ai suoi cari e continua a denunciare il ripetersi di quelli che vengono definiti troppo spesso come “incidenti”. Attendiamo di conoscere nel dettaglio quanto successo; nel mentre continueremo a richiedere nei tavoli istituzionali preposti, nelle assemblee, nelle piazze e nei luoghi di lavoro politiche e interventi adeguati a bloccare la strage che non accenna a fermarsi. È di tutta evidenza quindi che il rispetto delle regole passi anche attraverso una minore ricattabilità occupazionale, l'intensificazione dei controlli, l'aumento della prevenzione e maggiore formazione, queste sono le basi da cui partire per bloccare la scia di sangue. Ogni volta che accade un fatto di questo tipo ci troviamo a ripetere queste cose, purtroppo constatiamo che non vi è un'inversione di tendenza".

Redazione

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