Si torna a parlare del futuro del Treno dei Bimbi di Croveo, che nei prossimi giorni chiuderà i battenti in attesa di capire se, dopo l’addio dei frati cappuccini di Domodossola, troverà una nuova gestione. Questa volta a intervenire sul tema è una nostra lettrice, Flavia Caprioli che, come molti, è da lungo tempo legata al villaggio e chiede che si trovi al più presto una soluzione. Di seguito le sue parole.
“Nella frazione Osso di Baceno, esiste un posto particolare e fiabesco, immerso nella natura, luogo ideale per famiglie, gruppi (oratori, scout, campi-scuola), bambini e nonni: è il villaggio del Treno dei Bimbi, la ricostruzione di una piccola “stazione ferroviaria”. Padre Michelangelo Falcioni, frate a Domodossola, sul finire degli anni Cinquanta aveva creato in un rione della città, la Cappuccina, la Casa del Fanciullo: qui alloggiavano diversi ragazzi, soprattutto i figli degli emigrati che venivano dal sud Italia che andavano a lavorare in Svizzera; i genitori che lavoravano nella vicina Confederazione, in base alle leggi svizzere di quegli anni, purtroppo, non potevano portare con loro i propri figli. La casa ospitava ben oltre un centinaio di ragazzi dai 3 ai 18 anni. Col passare degli anni, Il religioso aveva pensato anche a un luogo per far trascorrere serenamente le vacanze ai suoi ragazzi. Nel 1966 padre Michelangelo chiese aiuto all’allora ministro dei trasporti novarese Oscar Luigi Scalfaro, il quale gli rispose che poteva concedere delle vecchie carrozze ferroviarie. Fu così che nel 1966 cominciarono ad arrivare per le strade di Baceno i camion che trasportavano i 28 vagoni nella località Osso di Baceno, tra la meraviglia degli abitanti.
Tutta la storia del villaggio è ben documentata sui pannelli attaccati ai vagoni, nella parte dietro, dopo il refettorio, si può vedere tutto il cammino dei vari anni dove l’onorevole Scalfaro era sempre presente alle varie tappe di realizzazione della struttura gestita dai religiosi e ben coadiuvata dal supporto di tanti volontari. L’area comprende dei vagoni a tema (arte, trenini in miniatura, ecc.) che purtroppo dal Covid sono rimasti chiusi. La struttura comprende il vagone tivù, il vagone magazzino, la sala riunioni; sono stati create alcuni “capannoni-campate” che lo fanno assomigliare a una “vera” stazione ferroviaria! L’area è molto grande e comprende un vasto parcheggio, tavolini per pic-nic, la cucina, il refettorio, il bar con tavolini, e un luogo per le grigliate; inoltre la domenica, il luogo è sempre allietato da un complesso musicale. La domenica arrivano qui i domesi per trascorrere anche un solo giorno di fresco e di pace immersi nella natura.. Non è raro trovare nel piazzale anche diversi camper. Il villaggio dispone anche di una bella chiesina, struttura di “avanzamento” donata dai minatori. Inoltre ci sono il campo di calcio, di pallavolo e molti giochi per bambini. Il periodo di apertura coincide sempre con la chiusura delle scuole: da giugno a settembre. Tutto intorno tra gli abeti, frasi francescane incise su roccia e anche la bella storia della campana della pace di Bochum (Germania) che doveva essere fusa durante la seconda guerra mondiale per farne un cannone, ma che alcune persone salvarono dalla distruzione. Si può vedere anche la storia di Gesù Bambino senza le mani. Nei vari anni sono stati creati il lago della pesca, la roccia di arrampicamento, il presepe e il trenino viaggiante. il 25 maggio del 1992 l’onorevole Oscar Luigi Scalfaro divenne Presidente della Repubblica e il 26 luglio dello stesso anno andò in visita privata a Baceno e si fermò per trascorrere una giornata al mitico villaggio. Il comune di Baceno nell’ingresso, nella hall, prima di salire ai vari uffici, conserva una targa della storica visita del presidente novarese. Qualche anno fa il villaggio è stato anche oggetto di un interessante servizio mandato in onda dal Tg1.
Il 7 settembre 2025 sarà l’ultimo giorno di apertura. Purtroppo, con il trasferimento dei religiosi da Domodossola, si parla della chiusura della bellissima struttura che nel 2026 compirebbe il sessantesimo anno. A qualche volontario è stato chiesto quale sarà il futuro di questa bella realtà, se ci sarebbe qualcuno disposto a portarla avanti. La risposta: sono i tanti problemi burocratici legati alle varie licenze. Fra Fausto a questa domanda ha replicato di non sapere nulla sull’avvenire della gestione. A Baceno e a Domodossola, gli abitanti hanno raccolto le firme per tenere i religiosi a Domo e per mantenere questo bellissimo luogo particolare sempre animato dalla gioia dei bimbi. Purtroppo l’addio dei frati da Domodossola è fissato il 5 ottobre. Gli abitanti, e chi ha conosciuto questo luogo fanno appello alla sede centrale dei religiosi e anche alle varie istituzioni, affinché questa bella e originale realtà possa perdurare a fine educativo per i ragazzi e le famiglie, continuando a trascorrere delle serene ed edificanti vacanze in questo ambiente naturale, come dice il cartello uscendo dal villaggio: arrivi ospite, parti amico, ritorni fratello.