Sarà la Chiesa Parrocchiale di Varzo ad ospitare l'evento che chiuderà le celebrazioni del Centenario dell'Expo Italo Svizzera: domenica 19 ottobre, alle ore 21, torneranno in Val d'Ossola i Cameristi della Scala per un concerto di archi dedicato alle “Serenate Romantiche” di Edvard Grieg, Hugo Wolf e Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Le Serenate Romantiche di Grieg, Wolf e Čajkovskij riflettono tre anime differenti del Romanticismo musicale. Grieg predilige un lirismo intimo e nordico, con melodie semplici ma cariche di nostalgia. Wolf, maestro del Lied, concentra in pochi minuti una tavolozza emotiva complessa, dove testo e musica si fondono con intensità psicologica. Čajkovskij, invece, eleva la serenata a un momento di struggente passione, con slanci melodici e armonie dense che sfiorano il dramma. In ognuno, la serenata diventa confessione dell’animo, tra sogno, desiderio e malinconia.
“L’orchestra d’archi è da sempre un laboratorio privilegiato per i compositori: l’omogeneità timbrica degli archi permette infatti di esplorare una vasta gamma di colori, dall’intimità cameristica alla ricchezza orchestrale. Il programma del concerto offerto da Fondazione Paola Angela Ruminelli e Associazione Culturale Mario Ruminelli attraverserà tre mondi diversi, ma accomunati da una ricerca di chiarezza, eleganza e cantabilità – dichiara il M°Gianluca Scandola, direttore artistico dei Cameristi della Scala – Partiremo con la Suite Dai tempi di Holberg di Edvard Grieg, un affettuoso omaggio allo stile barocco filtrato attraverso il lirismo romantico nordico dell’Ottocento. Segue la Serenata italiana di Hugo Wolf, pagina luminosa e spensierata che mostra il lato meno noto del compositore dei Lieder. In chiusura, la Serenata in do maggiore op. 48 di Čajkovskij, uno dei capolavori assoluti del repertorio per archi: musica nobile, elegante, a tratti nostalgica, ma sempre intrisa di una vitalità irresistibile. Offriremo un percorso musicale che condurrà il pubblico dal neoclassicismo romantico di Grieg alla leggerezza mediterranea immaginata da Wolf, fino alla grande cantabilità russa di Čajkovskij.”
L'ensemble meneghino si presenterà al pubblico ossolano con la seguente formazione:
Violini: Agnese Ferraro, Gianluca Scandola, Elena Faccani, Enkeleida Sheshaj, Evgenia Staneva, Domenico Pedone, Roberto Nigro, Estela Sheshi, Andrea Del Moro, Fiorela Asqueri, Xhiliola Kraja
Viole: Duccio Beluffi, Sabina Bakholdina, Thomas Cavuoto, Chiara Ludovisi, Violoncelli, Massimo Polidori, Cosma Pomarico, Massimiliano Tisserant
Contrabbasso: Giuseppe Ettorre
Di seguito il programma dettagliato del concerto:
Edvard Grieg (1843–1907), Suite “Dai tempi di Holberg”, op. 40
Scritta nel 1884 per celebrare il bicentenario della nascita del drammaturgo e scrittore norvegese Ludvig Holberg, la suite rende omaggio al gusto musicale del Settecento, ma con la sensibilità romantica di Grieg. Le danze barocche (Sarabande, Gavotte, Rigaudon) vengono reinterpretate con armonie colorite e un lirismo tipicamente nordico. L’Air centrale è uno dei brani più intimi e poetici dell’intera produzione di Grieg, mentre il Praeludium e il Rigaudon incorniciano l’opera con energia e vitalità.
Hugo Wolf (1860–1903), Serenata italiana (1887)
Wolf è conosciuto soprattutto per i suoi Lieder, ma in questa breve e brillante pagina orchestrale ritroviamo il suo lato più leggero e luminoso. La Serenata italiana, composta a Perchtoldsdorf, vicino a Vienna, guarda con nostalgia e fantasia al mondo mediterraneo, rievocando colori, danze e atmosfere soleggiate. È un piccolo gioiello di grazia e vivacità, che si distingue per la sua cantabilità e per la freschezza delle idee melodiche.
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840–1893), Serenata in do maggiore per archi, op. 48
Composta nell’autunno del 1880, in un momento di grande ispirazione, la serenata è uno dei lavori più amati di Čajkovskij. L’autore scrisse di averla concepita “per impulso interiore”, come se la musica gli fosse sgorgata spontaneamente.
Il Pezzo in forma di sonatina si apre con un solenne accordo che introduce un tema di nobile semplicità, seguito da uno sviluppo ricco di energia. La Valse, con la sua grazia elegante, è diventata uno dei brani più celebri di Čajkovskij. L’Elegia rappresenta il cuore lirico della serenata: un momento sospeso e intenso, di struggente malinconia. Il Finale, basato su melodie popolari russe, riporta l’opera a una dimensione festosa e brillante, chiudendo il concerto con entusiasmo trascinante.
Il concerto, così come tutta l’attività dei Cameristi della Scala, è sostenuto da Intesa Sanpaolo e, come tutte le manifestazioni organizzate e sostenute da Fondazione Paola Angela Ruminelli, è ad ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.
L’orchestra da camera dei Cameristi della Scala è formata da musicisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala e ha iniziato la sua attività nel 1982. Nel 2012 ha ricevuto dalla Provincia di Milano il Premio Isimbardi, destinato alle istituzioni che con la loro importante attività internazionale hanno contribuito al prestigio della città di Milano nel mondo.
Dall’autunno 2023 i Cameristi della Scala sono i protagonisti del ciclo di concerti nel Duomo di Milano Scintille di musica, che riscuote un grande successo di pubblico e prosegue anche nel 2025.
Nel gennaio 2018 hanno eseguito il concerto inaugurale del World Economic Forum di Davos, da sempre vetrina delle migliori realtà concertistiche internazionali. Nel 2017 hanno partecipato alle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita di Arturo Toscanini, con un concerto alla Library of Congress di Washington, ed uno nell’Auditorium del Guggenheim Museum di New York. Hanno suonato a Pechino, nella sede delle Nazioni Unite a New York, alla Carnegie Hall di New York e al MIT di Boston, a Washington, Miami e Providence, in tre occasioni a Mosca nella sala Ciaikovskij, a Madrid all’Auditorium National, a Buenos Aires al Teatro Coliseum, a Parigi nella sede dell’Unesco e nella Salle Gaveau, a Varsavia, a Zurigo, a Toronto e nelle principali città di Spagna, Germania, Francia, Svizzera, Svezia, Norvegia, Danimarca, Polonia, Lettonia, Lituania, Serbia, Turchia.