In un’Italia dove la criminalità torna a crescere, il Verbano Cusio Ossola si distingue per essere una delle province più sicure del Paese. È quanto emerge dall’Indice della criminalità 2025 elaborato dal Sole 24 Ore sui dati del Ministero dell’Interno relativi al 2024.
Mentre a livello nazionale i delitti denunciati alle forze di polizia sono aumentati dell’1,7% rispetto al 2023, superando i livelli pre-Covid, nel Vco la situazione appare stabile e rassicurante, con un numero complessivo di reati tra i più bassi d’Italia.
Il dato più evidente riguarda gli omicidi volontari consumati, che nel 2024 nel Verbano Cusio Ossola sono stati pari a zero, come accade in pochissime province italiane. Anche per le violenze sessuali e le rapine, il territorio si colloca nella parte più bassa della graduatoria nazionale, segno di una microcriminalità contenuta e di una presenza costante delle forze dell’ordine.
Molto bassa anche l’incidenza dei furti con strappo (0,7 ogni 100mila abitanti, quintultimo valore in Italia) e dei furti in abitazione, che restano ben al di sotto delle medie riscontrate nelle grandi aree urbane. Anche le truffe e frodi informatiche, in costante aumento a livello nazionale, nel Vco registrano valori contenuti (725 denunce ogni 100mila abitanti), pur rappresentando una delle tipologie di reato più diffuse anche nei territori periferici.
Il Verbano Cusio Ossola conferma così il suo profilo di provincia a bassa densità criminale, dove il controllo del territorio, la conoscenza reciproca tra cittadini e la collaborazione tra istituzioni locali e forze dell’ordine costituiscono un efficace deterrente.
La particolare morfologia del territorio, con piccoli centri distribuiti tra lago e montagne, e la forte coesione sociale contribuiscono a mantenere elevato il senso
Il contesto nazionale
A livello nazionale, l’analisi del Sole 24 Ore evidenzia un quadro differente: nel 2024 i reati denunciati sono stati oltre 2,38 milioni, con aumenti significativi nei furti in abitazione (+4,9%), nelle rapine (+1,8%) e nelle violenze sessuali (+7,5%).
A trainare il dato complessivo sono le grandi città: Milano, Firenze e Roma occupano i primi posti della classifica, seguite da Bologna, Rimini e Torino.














