Nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Malesco sarà possibile visitare, dall'8 dicembre e fino a fine gennaio, un particolare presepe che, grazie a un sapiente gioco di specchi, ne moltiplica le prospettive e avvolge i visitatori in una sensazione di profondità quasi surreale. L'opera, portata a compimento grazie al lavoro minuzioso di Ezio Ferrari (85 anni) e Felice Bergamaschi (76 anni) con l'aiuto di Adelmo Colnaghi e Patrizia Cerutti, è stata realizzata per celebrare il Natale con un messaggio di luce e speranza.
"Entriamo nell'anno degli ottocento anni dalla morte di San Francesco: mi piace pensare che il padre del presepe volesse avvicinare il popolo al mistero celebrato dall'incarnazione di Dio. Ed è bello pensare che il popolo esprima attraverso queste opere la sua fede. Quest'opera rimane un capolavoro che fa onore a questa valle: da parte mia rivolgo una grande gratitudine ai creatori e anche a chi, quest'anno, ha deciso di avvicinarsi per poter portare avanti questa tradizione. Significa che sotto a questa meraviglia esterna vi è qualcosa di più prezioso, la nostra fede", le parole del parroco del paese vigezzino, don Gabriele Vitiello.
Non manca proprio nulla nel presepe che da oltre sessant'anni stupisce grandi e piccini per la sua bellezza: le statuine “vestono” gli abiti tradizionali vigezzini (tutti rigorosamente realizzati a mano), il paesello è attraversato dal fiume con l'acqua corrente, le luci riproducono il paesaggio tra giorno e notte con un emozionante tramonto. Vi è anche un omaggio all'Accademia dei Runditt maleschese con i personaggi che preparano i tradizionali “runditt”. E poi il particolare effetto di profondità realizzato grazie a un accorto gioco di specchi che ne amplia le vedute. Ormai non è più un segreto: Ezio e Felice posizionano sapientemente gli specchi che, con i loro riflessi, ne allargano i contorni dando l'impressione che sia molto più grande.
"Anche quest'anno per la sua realizzazione ci abbiamo impiegato circa 20 giorni, con molte ore di lavoro. Non è facile predisporre nel modo giusto gli specchi: bastano pochi centimetri e le cose cambiano. Per cui si tenta e ritenta finchè non si trovano la giusta posizione e le giuste proporzioni. Abbiamo aggiunto uno specchio che da ancora più profondità, due grotte, nuove piante e sostituito la capanna", spiegano. Anche le casette in sasso – tipiche dell'architettura vigezzina - sono realizzate interamente a mano grazie al paziente lavoro di Felice. "Vogliamo ringraziare per il prezioso aiuto nell'allestimento – concludono Ezio e Felice – tutte le persone che si sono rese disponibili a dare il proprio contributo: Attilio Gallotti, Bruno Besana, Silvano Besana, Raniero Besana e Renato Monzio Compagnoni".
Nel periodo delle festività natalizie, questa è sicuramente un'opera che merita di essere ammirata e apprezzata: per rendere omaggio all'impegno dei due maleschesi e per riscoprire la vera tradizione e lo spirito del Natale.


















