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Attualità | 26 novembre 2025, 19:02

''Occorre un paese unito per uscire da questa situazione difficile''

Macugagna, l'ex consigliere Mattia Marone invita i suoi compaesani a unire le forze per garantire un futuro turistico alla stazione turistica del Rosa

Un angolo di  Macugnaga, nel riquadro Mattia Marone

Un angolo di Macugnaga, nel riquadro Mattia Marone

‘’Occorre che il paese resti unito per uscire da questa situazione difficile. L’ideale sarebbe compattarsi anche per le prossime elezioni amministrative di primavera. Non c’è bisogno di contrasti né di persone divisive. E’ per il futuro di Macugnaga’’. E’ appello di Mattia Marone, in questi anni difficili esponente del gruppo di minoranza in un consiglio comunale travolto dalla crisi nata dalle inchieste della magisdtratura sull’amministrazione Bonacci. Un macigno piombato sulla stazione turistica anzaschina, in passato punto di forza dell’Ossola. Ed oggi alle prese con le imminenti elezioni amministrative, ma soprattutto alle prese sull’incertezza per il futuro degli impianti. Che sono il vero motore della stazione del Rosa e della valle Anzasca.

L’ideale per Marone sarebbe una lista unica alle elezioni. Un blocco compatto di persone che abbia un solo scopo: il bene del paese. ’’Ricordo che le ultime due elezioni amministrative si sono concluse sul filo di lana e questo non è stato un bene per Macugnaga- Nonostante tutto il comune è solido. Le ultime amministrazioni hanno sempre visto degli avanzi di bilancio, con una struttura comunale di 10 dipendenti che funziona’’ rimarca Marone, che non ha ancora deciso se candidarsi in quele lista. 

Il paese ha bisogno di una svolta. Circa 500 abitanti, di cui 400effettivamente residenti, un’economia il cui cordone ombelicale è il turismo. Che non è sparito!

‘’Nonostante tutto Macugnaga è ancora attrattiva – ammette -.  Basta vedere che per il fine settimana con i Mercatini ci saranno un centinaio di bancarelle e che le prenotazioni per soggiornare sono arrivate. Anche l’estate passata ha visto molti turisti, un segnale di una Macugnaga che ancora attrae’’.

Ma oltre le inchieste della magistratura, che potrebbero avere ancora altri sviluppi, su Macugnaga è piombata la notizia dello ‘’scivolone’’  nella graduatoria stilata dal Ministero del turismo relativa al bando a sostegno degli impianti sciistici con altre stazioni ossolane.

La seggiovia Belvedere-Burki e la funivia per il Moro sono vitali per la stazione turistica.

Per realizzare una telecabinovia al posto della seggiovia – per la quale scade definitivamente la proroga tra 4 anni - era stato presentato un progetto da 10 milioni. Che non è stato finanziato.

‘’La mancanza di un progetto definitivo ha forse penalizzato il punteggio finale – dice Marone - . Progetto che è fermo in Regione dove sono state fatte delle osservazioni, non tanto sulla cabinovia, quanto sulla volumetria delle opere di completamento. Inoltre i 4 milioni della Regione ci sono ancora, non sono stati dirottati in Valsesia. Per Macugnaga si tratta di un impianto vitale, visto che il paese lavora sia in inverno che in estate, agevolando per molti mesi l’anno il turismo’’.

Anche per la funivia che sale al Moro ci sono le scadenze delle concessioni.

‘’Le revisioni scadono nel 2030-31 – afferma Marone - . Un problema importante perché ritengo che il comprensorio del Moro sia importantissimo per Macugnaga, Moro che è già di fatto un collegamento con il confine svizzero. Inoltre ricordo che il milione e mezzo arrivato per i danni dell’alluvione permetterà di sistemare gli impianti neve che garantiscono l'innevamento;  i lavori sono in corso e presumibilmente finiranno l'anno prossimo’’. 

Renato Balducci

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