Qualche momento di tensione – subito rientrato - questa mattina a Novara dove i commercianti aderenti a Confcommercio Alto Piemonte sono scesi in piazza per protestare per il prolungarsi delle chiusure e per l’esiguità dei ristori decisi dal governo. Una piazza gremita e molto nervosa soprattutto nei confronti del governo e con i politici in generale.
A farne le spese il sindaco di Novara Alessandro Canelli: durante il suo intervento con il quale ha portato la solidarietà dell’amministrazione, sottolineando come l’unica vera via d’uscita sia l’accelerazione del piano vaccinale, una parte della piazza ha vistosamente rumoreggiato e diverse urla si sono levate: “Basta”, “Vogliamo lavorare”, “Non ce la facciamo più”.
Canelli ha tenuto botta, ribadendo che “non sono i sindaci a fare le leggi, noi cerchiamo di attenuare sul territorio con misure specifiche gli effetti della crisi". A sostenerlo, riportando la calma in un parterre piuttosto teso, sono intervenuti il presidente di Confcommercio Alto Piemonte, Maurizio Grifoni e il responsabile territoriale della Fipe, la federazione dei pubblici esercizi che associa esercenti di bar e ristoranti, Massimo Sartoretti.
E’ andata meglio agli altri due politici intervenuti, il presidente della provincia Federico Binatti e l’assessore comunale al commercio Elisabetta Franzoni: per loro nessuna protesta e qualche timido applauso. Sul palco si sono poi susseguiti gli interventi dei rappresentanti di tutte le categorie, a cominciare da quelle più penalizzate dal lockdown.