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Attualità | 17 maggio 2021, 12:10

La beola dell'Ossola per la 'nuova' Loggia dei Mercanti

Il progetto è firmato dallo studio Boeri. L'inaugurazione pochi giorni fa a Milano

La nuova Loggia dei Mercanti (la foto è del Comune di Milano)

La nuova Loggia dei Mercanti (la foto è del Comune di Milano)

Quasi un gemellaggio tra l’Ossola e Milano, quasi a sancire il legame tra la valle della Repubblica partigiana e la lotta di liberazione avvenuta nel capoluogo lombardo. Nei giorni scorsi Milano ha inaugurato la ‘nuova’ Loggia dei Mercanti, rifatta con la beola proveniente dall’Ossola. Un filo rosso che dunque unisce ancora Milano all’Ossola.

La Loggia dei Mercanti ha una sua storia che s’intreccia con quella dei partigiani: già dai giorni successivi la Liberazione di Milano su basamenti di legno vennero esposte le fotografie dei martiri della città. Più tardi, nel 1953,  il Comune posò 19 lastre di bronzo con incisi i nomi dei combattenti, dei deportati politici, dei lavoratori arrestati negli scioperi del 1944 e degli ebrei tradotti nei lager nazisti dai quali non fecero più ritorno. L’inaugurazione avvenne il 25 aprile 1953 alla presenza di Ferruccio Parri

Il progetto di riqualificazione della Loggia è un «dono» all’Anpi di Milano della partigiana e architetta Cini Boeri, portato avanti dopo la sua morte dal nipote Antonio.

Progetto che ora si è realizzato. Ha visto il posizionamento di due stele in vetro stratificato, con frasi sulla Resistenza, poste alle estremità delle arcate. Inoltre, di fronte alle due vetrate, sono state poste 20 sedute (in beola) per dar modo ai cittadini di fermarsi un momento per riflettere sul significato del luogo. Sulle steli sono incise alcune una di Primo Levi e l’altra di Vittorio Foa.

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Renato Balducci

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