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Attualità | 20 gennaio 2022, 13:32

Covid, primo trapianto di fegato da positivo a positivo. Il donatore è un 47enne deceduto a Domodossola

La decisione dell'equipe medica di procedere all'operazione è stata presa valutando i rischi e i benefici, considerando che l'uomo era del tutto asintomatico e vaccinato con tre dosi

Covid, primo trapianto di fegato da positivo a positivo. Il donatore è un 47enne deceduto a Domodossola

Per la prima volta nei giorni scorsi è stato effettuato con successo un trapianto di fegato da un donatore Covid positivo in un ricevente appena contagiatosi nonostante avesse ricevuto tre dosi di vaccino. L'intervento è stato effettuato all'ospedale Molinette dall'equipe del professor Renato Romagnoli.

Era stata la Rianimazione dell’ospedale di Domodossola a segnalare al Centro Regionale Trapianti piemontese la volontà donativa espressa dai familiari di un uomo di 47 anni deceduto per cause cerebrovascolari, risultato positivo al virus al ricovero. Le condizioni del fegato erano compatibili con la donazione, mentre lo screening per Covid aveva confermato la positività.
L’offerta è stata immediatamente accettata dal Centro Trapianti di fegato di Torino, che aveva intenzione di trapiantare il fegato su un uomo di 56 anni, originario della provincia di Torino, affetto da cirrosi complicata da neoplasia epatica primitiva (una malattia irreversibile), compatibile con il donatore, a patto che fosse vaccinato con 3 dosi e negativo al Covid.

L’uomo, finalmente giunto alla lista d’attesa dopo essere stato sottoposto a ripetute terapie loco-regionali volte a ricondurre il tumore epatico multifocale all’interno dei criteri di trapiantabilità, aveva ricevuto la terza dose del vaccino anti-Covid il 21 dicembre scorso ed era risultato sempre negativo ai tamponi naso-faringei di sorveglianza che vengono routinariamente eseguiti nella fase pre-trapianto.

Poco prima di entrare in sala operatoria, però, il tampone eseguito all'arrivo in ospedale si è rivelato a sorpresa positivo. Dopo attenta riflessione, il bilancio rischi-benefici ha fatto propendere l’équipe medico-chirurgica per andare comunque avanti con il trapianto, visto che il ricevente era comunque del tutto asintomatico.

La sala operatoria del Centro Trapianti di fegato è stata quindi convertita in Sala Covid. L’intervento chirurgico, durato 7 ore, è stato eseguito dallo stesso professor Romagnoli. Il paziente a fine trapianto ha ricevuto una dose di anticorpi monoclonali e, già meno di 24 ore dopo il trapianto, ben risvegliato grazie alla buona funzione del fegato trapiantato, è stato estubato. La funzione respiratoria e gli esami radiologici polmonari sono attualmente nella norma, ed il paziente sta avendo un regolare decorso post-operatorio.

Redazione Torino

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