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Attualità | 20 aprile 2022, 12:00

Anziani e disabili psichiatrici, 11mila piemontesi in attesa delle cure domiciliari

Il centrosinistra denuncia un taglio di 5 milioni di euro a bilancio da parte della giunta Cirio. L’assessore Marrone replica: “Allarmismo, porteremo 20 milioni di fondi europei”

Anziani e disabili psichiatrici, 11mila piemontesi in attesa delle cure domiciliari

Anziani e disabili psichiatrici, il centrosinistra lancia l’allarme: in Piemonte 11.121 famiglie sono in lista d’attesa per le cure domiciliari. È con un sit-in di protesta che i consiglieri regionali dell’opposizione hanno puntato il dito contro la Giunta Cirio rea, a loro dire, di un taglio che potrebbe compromettere un servizio già in affanno. Quello delle cure domiciliari.

La situazione delle cure domiciliari in Piemonte 

A fotografare una situazione sempre più difficile per chi deve assistere a casa un parente è Raffaella Dispenza, presidente Acli Torino. "Da diversi anni la situazione cure e assistenze domiciliari è problematica. Con liste d’attesa così lunghe, le famiglie non possono progettare un sistema di cure”. Di fatto, ci sono famiglie che da anni attendono un servizio che dovrebbe essere loro garantito: la presenza di un infermiere o di un oss che possa dare una mano nella gestione di un anziano o di un paziente psichiatrico non in struttura.

Opposizioni contro Cirio

“Il bilancio 2022 vede un taglio ulteriore a questo comparto. Daremo battaglia per ripristinare i fondi: oggi ancora di più non si può tagliare su questo capitolo di spesa. Giunta Cirio ci ripensi, venga in quest’aula e torni indietro” afferma il capogruppo Pd, Raffaele Gallo. Una posizione condivisa da Mario Giaccone, della Lista Monviso: “I tagli alle risorse per i non autosufficienti e disabili psichici colpiscono la componente più debole della nostra comunità. Passare dai 55 milioni del 2019 ai 45 dell’oggi significa togliere il 20% delle risorse. Ridurre i fondi di coesione sociale significa mettere in difficoltà malati gravi e le loro famiglie, abbandonandoli a loro stessi. un atto grave che non trova giustificazioni”.

Marrone replica: “A settembre 20 milioni, 15 in più rispetto al 2021” 

Se è vero che le risorse sono passate dai 55 milioni del 2019 ai 45 previsti nel 2022, la tesi sostenuta dall’assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone è però diversa: “Tagli? No, aumenteremo gli stanziamenti con altri fondi”. "Agli allarmismi fuori luogo dell’opposizione rispondiamo con azioni di governo concrete rivolte alle persone disabili e non autosufficienti" sostiene Marrone. L’assessore prosegue; "Già nella giunta della scorsa settimana abbiamo approvato la delibera a firma mia, di Chiorino e Caucino che mette nero su bianco il programma piemontese per il Fondo Sociale Europeo 2021-2027, prevedendo espressamente anche il finanziamento delle prestazioni domicilari come gli assegni di cura: i fondi arriveranno dall’Europa a settembre e ho concordato con il Presidente Cirio di riservare 20 milioni già sull’anno in corso per avviare un voucher che metterà i bisogni e le necessità dei beneficiari e delle loro famiglie al centro degli interventi domiciliari di cura, assistenza e accompagnamento sociale”

“Stiamo insomma lavorando concretamente affinché nessuno sia lasciato indietro in questa crisi energetica ed economica senza precedenti ed invitiamo quindi il PD a non terrorizzare malati, anziani e persone con disabilità agitando inesistenti tagli ai servizi, che non stanno avvenendo e non avverranno, soprattutto a Torino dove l’ASL copre storicamente ogni anno le spese dei servizi sociali sulle prestazioni extra LEA anche oltre il budget di bilancio" conclude Marrone.

Andrea Parisotto

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