L'osservatorio del Collegio Rosmini di Domodossola è stato inserito tra le 20 stazioni meteorologiche centenarie da tutelare dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale, agenzia delle Nazioni Unite per il coordinamento delle attività e servizi di meteorologia, climatologia e idrologia nel mondo. Lo segnala in un'articolo il portale NimbusWeb, supplemento online della rivista scientifica della Società Meteorologica Italiana 'Nimbus'.
“L'osservatorio meteorologico di Domodossola, attivo dal 1871 al 1876 presso Palazzo Mellerio e in seguito, fino a oggi, al Collegio Rosmini, figura tra i siti di misura più importanti d'Italia -sottolinea NimbusWeb- in quanto dotato di una serie di osservazioni ininterrotta e derivante da strumenti collocati in posizione inalterata per oltre un secolo. La qualifica di stazione centenaria verrà sancita con la collocazione di un'apposita targa e sarà l'occasione per proporre appena possibile un evento pubblico, scientifico-divulgativo, dedicato alla storia e al futuro dell'osservatorio Rosmini”.
Il riconoscimento è avvenuto, a seguito della candidatura proposta da SMI e CNR-IRSA, nell'ambito di un programma internazionale con cui la WMO intende promuovere e sottolineare l'importanza degli antichi osservatori meteorologici storici -aventi serie di dati omogenea e almeno centennale - per il monitoraggio meteo-climatico a lungo termine, oggi così importante per quantificare l'entità del riscaldamento globale.
“Attualmente il monitoraggio meteorologico -spiega NimbusWeb- viene condotto tramite stazioni automatiche installate e gestite dall'Istituto di Ricerca sulle Acque di Pallanza in collaborazione con la Società Meteorologica Italiana. L'assetto attuale della stazione permette il proseguimento della serie meteorologica storica del Collegio Rosmini, ma, congiuntamente all’attività degli enti scientifici, è fondamentale che anche le autorità locali si impegnino affinché le caratteristiche del territorio immediatamente circostante rimangano il più possibile inalterate in futuro per scongiurare disomogeneità nelle misure o, peggio, interruzioni di attività.
“Il principale merito di questi risultati -conclude NimbusWeb- è da attribuire ai sacerdoti Rosminiani che si sono succeduti, per circa 130 anni, alle attività di misura e di divulgazione dei dati, riuscendo a mantenere gli standard qualitativi delle misure all’altezza della rete italiana”.
(Nella foto pubblicata da NimbusWeb la stazione meteorologica attuale)