Domenica 18 settembre, a Toceno in Val Vigezzo, la giuria internazionale del premio letterario “Andrea Testore – Plinio Martini”, ha proclamato i vincitori della tredicesima edizione. Il premio, significativamente intitolato “Salviamo la montagna”, vuole valorizzare contributi letterari in un momento in cui le Alpi stanno soffrendo per fragilità ambientali, economiche e sociali. La cerimonia di conferimento è in programma a Cavergno (Val Bavona Ticino) il prossimo 8 ottobre.
Sono cinque le sezioni in cui è articolato il premio.
Nella sezione “Narrativa”, dedicata a Plinio Martini, ha vinto Carlo Bava con il racconto “No Vax”; 2° Pia Pallotta con il racconto “I due complici nemici”; 3° Flavio Zappa con il racconto “Al lupo”; segnalazioni hanno ricevuto Mauro Carlesso con “Aquilegie”, Sonia Galli con “Il ritorno a casa”, Paolo Tosi con “Perdersi tra i faggi”, Lorella Giorgis con “Luce di montagna”;
Nella sezione “Giornalismo”, da questo anno dedicata allo scrittore e giornalista Benito Mazzi ideatore di questo premio, ha vinto Marco Travaglini (Torino) con l’articolo “Turismo in montagna” 2° Luisella Mazzetti con l’articolo “Walserstreffen a Ornavasso” e 3° Marco Sonzogni con l’articolo “Carlo Ravasenga”;
Nella sezione “La montagna del futuro”, dedicata ad Andrea Testore, ha vinto Federica Corrado con l’articolo “Riannodare i fili fra città e montagna” 2° Aldo Lombardi con un saggio su la montagna del futuro;
Nella sezione “Emigrazione” ha vinto Maria Rosa Corti con il racconto “Nomen est omen”; 2° premio Cecilia Marone con il racconto “Quaranta centesimi appena”.
Nella sezione “Poesia” ha vinto Rosa Maria Corti con la poesia “Trecciaiole”; 2° Francesca Negroni con “Se sorgesse una pallida luna”; 3° Giorgio Romano con “Tremorgio”;
Il premio è intitolato a due uomini che alla montagna hanno dato molto. Plinio Martini (Cavergno 1923 –1979) è stato lo scrittore dell’identità del Canton Ticino. Nel libro “Il fondo del sacco” (22 edizioni in italiano) ha raccontato il passato di donne e uomini di montagna, fatto di sacrifici, di emigrazione, di stenti ma anche di incrollabile tenacia e grande dignità. Andrea Testore (Toceno 1855 –1941) è stato maestro elementare, consigliere e deputato provinciale a Novara nei primi anni del XX secolo, per migliorare il tenore di vita dei vigezzini fondò la Società Operaia di Mutuo Soccorso, la “Pro montibus et fluminibus”, promuovendo molte altre iniziative dalla Società Elettrica Vigezzina allo Sci club. Il suo nome è soprattutto legato, unitamente a quello del ticinese cavergnese Francesco Balli, allora sindaco di Locarno, all’impresa titanica di collegare con una ferrovia elettrica l’Italia alla Svizzera. Nacque così, nel 1923, la ferrovia Domodossola-Locarno.
(Nella foto d'archivio la giuria 2021 del premio letterario)