‘’Rischia di diventare una incompiuta la pista Mtb. A questo punto ci sembra doverosa una segnalazione alla Commissione Europea per i soldi spesi e per la poca attenzione prestata al sito di natura 2000 entro il quale si sviluppa una parte del progetto’’. Così scrive Italia Nostra Vco sul suo sito, riguardo la vicenda del sequestro decretato dalla magistratura della pista Mtb che sa Staffa sale al Moro, sopra Macugnaga.
Italia Nostra parla oggi di ‘’un'opera che, forse, non aveva avuto l'attenzione che avrebbe meritato. Passata un po' in sordina, sottovalutata nei suoi impatti dietro l'immagine green delle biciclette, attenzionata però dalla Procura, e che ora rischia di diventare un'incompiuta’’.
Come il sequestro giudiziario è avvenuto alla fine di maggio. Sequestro per il quale la Guardia di Finanza scriveva che ‘’ i lavori sul tracciato cicloturistico fossero effettivamente in atto ed in avanzato stato di realizzazione e che gli stessi fossero in sostanziale difformità rispetto al progetto presentato dal Comune di Macugnaga, stazione appaltante, ed erroneamente approvato ed autorizzato da tutti gli Enti preposti quali la Regione, la Provincia ela Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella Novara VCO e Vercelli che non si sono resi conto dell’assenza dell’indispensabile autorizzazione doganale’’.
Ora Macugnaga rischia di non poter ultimare la pista che dovrebbe unirsi al tracciato svizzero che sale dalla valle di Saas. Anche perché l’opera, finanziata con 1,4 milioni di fondi Interreg, resta sotto sequestro, come ribadito di recente dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verbania.