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Attualità | 03 aprile 2024, 08:28

Soccorso Alpino e Speleologico: cresciuto nel 2023 il numero delle vittime

Tra le principali attività che provocano incidenti l'escursionismo e la ricerca dei funghi

Soccorso Alpino e Speleologico: cresciuto nel 2023 il numero delle vittime

La Delegazione Valdossola del Soccorso alpino e Speleologico Piemontese ha diffuso le statistiche relative agli interventi effettuati dai soccorritori nel corso dell’anno 2023. A colpire, in particolare, il numero dei decessi, notevolmente cresciuto rispetto al 2022, con un totale di 26 vittime (un dato addirittura superiore a quello del 2021, anno in cui la tragedia del Mottarone aveva causato, da sola, 14 vittime).

Per quanto riguarda il Sasp Valdossola, nel 2023 sono stati effettuati in totale 283 interventi, dei quali 216 in ambiente montano e impervio, 40 interventi di ricerca persone e 11 sulle piste da sci, oltre a 9 eventi di protezione civile, 6 false chiamate e 1 incidente stradale. Per tali interventi sono stati impiegati 1247 soccorritori e 162 elicotteri.

La Delegazione Valdossola sottolinea come ad essere in crescita rispetto agli anni precedenti non siano soltanto i decessi, ma anche gli interventi richiesti per particolari situazioni di pericolo. Tra queste, spiccano soprattutto quelli dei cosiddetti “fungiatt”: i cercatori di funghi che hanno fatto ricorso al soccorso alpino sono stati ben 39, a fronte dei 17 del 2022. Tra le prime due cause di incidenti in montagna si trovano, infatti, cadute e scivolate (127 casi) e incapacità (100 casi), di cui sono spesso protagonisti escursionisti o cercatori di funghi inesperti.

La ricerca di funghi è la seconda attività per numero di interventi richiesti; prima di questa, con un totale di 165 casi, solo l’escursionismo, durante il quale molte persone si trovano spesso in situazioni di difficoltà o pericolo.

Per quanto riguarda, invece, le stazioni del Soccorso Alpino coinvolte negli interventi, al primo posto si trova la Valle Vigezzo, con un totale di 53 interventi. Segue la Valgrande (45), Baceno/Devero (40), Omegna (35), Macugnaga (23), Formazza (21), Villadossola/Antrona (19), Domodossola (15), Varzo (13), Ornavasso (12) e Bognanco (7).

Un altro dato importante è quello relativo alle false chiamate, che benché vengano filtrate dal Numero unico per le emergenze, sono spesso causate da apparati tecnologici, che inviano chiamata di allarme in automatico. Un esempio su tutti è lo smart-watch che si attiva e manda allarme a seguito caduta sugli sci. L’utente che viene chiamato per la verifica della necessità effettiva di intervento ha l’orologio/telefono coperto da diversi indumenti e non lo sente, in questo caso il Numero unico fa partire le squadre per la verifica della chiamata.

Redazione

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