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Attualità | 16 dicembre 2024, 15:00

Gli auguri di Natale del cardiochirurgo Andrea Audo alla città FOTO E VIDEO

Il medico, su invito della Pro Loco, è intervenuto al termine del concerto dei Cameristi della Scala tenutosi in Collegiata

Gli auguri di Natale del cardiochirurgo Andrea Audo alla città FOTO E VIDEO

Il cardiochirurgo Andrea Audo, nella chiesa Collegiata gremita, su invito della presidente della Pro Loco Vanda Cecchetti, ha fatto gli auguri alla città. Nonostante l'influenza non è voluto mancare e gli auguri sono giunti dopo l’applauditissimo concerto di Natale dei Cameristi della Scala e del gruppo corale AdAstra proposto dalla fondazione Paola Angela Ruminelli e dall'associazione culturale Mario Ruminelli con il sostegno di Intesa San Paolo.

Il cardiochirurgo ha invitato i domesi nella notte di Natale a fermarsi e pensare alla propria vita per poi proseguire nella strada scelta facendo il proprio dovere e la propria parte: “Ognuno di noi la notte di Natale – ha detto - deve fermarsi e pensare cosa sono, cosa ho fatto, cosa ho sbagliato e dove voglio arrivare”.

Audo all'inizio ha ammesso di non aver preparato un discorso di auguri e quanto fosse un compito difficile soprattutto nel periodo che stiamo vivendo. Ad ispirare le sue parole è stato un brano ascoltato nel concerto pochi minuti prima, note che lo hanno riportato indietro al Natale di 29 anni fa e gli hanno fatto tornare alla mente la poesia di Eric Frost “La strada non presa”. Pure lui come il protagonista della poesia si trovò davanti a un bivio e scelse la strada meno battuta: “Questo - ha detto - ha fatto la differenza”.

“La notte di Natale di 29 anni arrivava dopo un anno complicato per lutti famigliari. Mi ero anche laureato – ha raccontato Audo - e dovevo decidere cosa fare nella vita, mi ero ripromesso di decidere entro Natale. Ero medico volevo fare tutto: dal pediatra, al medico legale, al neurochirurgo, al cardiochirurgo. Avrei voluto curare tutti, ma non era possibile. Accanto a casa mia c'è una piccola cappelletta che abbiamo ristrutturato come comunità di Trontano. Quella notte non c'era molto da festeggiare a casa mia e quindi l'ho passata lì. Alla fine, ho capito cosa dovevo fare senza cercare una soluzione. Ho capito avrei dovuto curare la malattia che aveva ucciso mio fratello e ho deciso di fare il cardiochirurgo. Questa è stata la strada meno facile che ha cambiato la mia vita”. Al termine ad Audo è stato donato un cuore di pietra realizzato dall'artista Tiziana Scaciga.

Mary Borri

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