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Sport | 18 gennaio 2025, 15:55

Quando Roberto Daverio risalì in moto una cascata FOTO

Nel 1979, il domese, appassionato di trial, venne coinvolto in una pubblicità che ebbe come scenario l'alpe Veglia

Quando Roberto Daverio risalì in moto una cascata  FOTO

Oggi Roberto è conosciuto come titolare di una attività commerciale legata alle bevande. Sua l’enoteca a Preglia di Crevoladossola, dove lavora da anni.

Ma Roberto Daverio, oltre che vigile del fuoco da sempre, ha alle spalle un passato da appassionato di trial. Una passione che 25 anni fa - era l’estate 1979 - lo vide compiere un’impresa che fece notizia, attirando l’attenzione dei media.

Parliamo di quando Daverio si cimentò nella realizzazione di una pubblicità dedicata a una Fantic Motor da trial.  La Casa motociclistica lo coinvolse per un servizio fotografico, che doveva avere come set una cascata all’alpe Veglia. Per una pubblicità dedicata agli allora nuovi modelli da trial di 50, 125 e 200 centimetri cubi. Pubblicità poi apparse su tutte le riviste di settore.

Daverio, che era anche componente della nota squadra acrobatica ‘Fantic Trial Team’ gestita dal valtellinese Roberto Cattone, accettò la proposta e rimase immortalato  dai fotografi nel bel mezzo della salita di una cascata, tra mille pericoli e peripezie.

E’ lo stesso Daverio che ci ricorda quell’avventura ormai datata, ma mai cancellata dai ricordi degli appassionati di trial. ‘’Non fu affatto semplice” racconta Daverio, che allora aderì con entusiasmo a realizzare quella pubblicità a Veglia.

Il set fotografico era ogni angolo di quella cascata, tra le impetuose acque e le rocce scivolose. Un servizio fotografico non facile anche per i fotografi che lo realizzarono e un’impresa per il giovane ossolano, grande appassionato di trial.

Racconta Daverio: ‘’Un servizio fotografico coordinato dall’esperto Gigi Colomo, utilizzando  due Fantic Motor, un 125 e un 200. Consisteva nel risalire la cascata in sella a una moto da trial: non fu cosa semplice da un punto di vista tecnico, ma ci provai’’. Tra innumerevoli difficoltà causate dalla forte corrente e dal fondo viscido, tra cadute ed equilibrismi.

Quella moto fa ancora parte della sua collezione privata: fu esposta al Salone di Milano e poi gli fu regalata.

Renato Balducci

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