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Turismo | 24 luglio 2025, 09:48

“L’agricoltura diventa turismo, innovazione nell’offerta e risorsa rilevante per il territorio”

Il presidente del Distretto dei Laghi Gaiardelli rilancia il legame tra mondo rurale e accoglienza: “Esperienze autentiche per attrarre nuovi visitatori e valorizzare l’economia locale”

“L’agricoltura diventa turismo, innovazione nell’offerta e risorsa rilevante per il territorio”

“Il nesso tra agricoltura e turismo è sempre più stretto. Le materie prime che, una volta trasformate diventano sulla tavola di ristoranti, alberghi e non solo il nostro biglietto da visita, arricchiscono il territorio. Dovremo sempre più saper cogliere questa opportunità per sviluppare nuovi flussi turistici, mettendo al centro la pratica agricola tradizionale”. Lo afferma Francesco Gaiardelli, presidente del Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli dell’Ossola, che in una nota sottolinea come “accanto ai prodotti turistici classici quali i laghi e le località montane che hanno ormai raggiunto una fase di maturità, è necessario ora rispondere ai bisogni emergenti di nuovi consumatori e in questa direzione – spiega Gaiardelli – valorizzare altre risorse locali. 

Gli esperti ci dicono che se fino a poco tempo fa il turista cercava semplicemente la fruizione di un luogo diverso – prosegue il comunicato – oggi, invece, pretende l’esperienza di una realtà di vita alternativa che abbia come centro non il cosa posso acquistare che non posseggo, ma cosa posso provare che non ho ancora sperimentato. Così, oltre agli itinerari culturali minori, ai percorsi benessere, musicali e del cineturismo, la filiera agricola è certamente una carta che dobbiamo imparare ad utilizzare meglio. Si tratta di una strada, oltre tutto, che può rappresentare una risorsa rilevante per il tessuto economico locale”. 

Ancora Gaiardelli: “Il nostro obiettivo è, dunque, quello di creare percorsi legati alla riscoperta di esperienze vincolate alla campagna, penso alla vendemmia di vino in Ossola, alla raccolta del riso nel Novarese e Vercellese, alla filiera casearia, a quella del miele, alla produzione di insaccati e salumi, alla raccolta delle erbe officinali di montagna, alla ripresa della pesca di lago, alla produzione dell’olio e ad altro ancora, che consentano di riscoprire aspetti della storia, della cultura e della vita del mondo rurale”. Nella nota il presidente del Distretto ringrazia, infine, l’assessore piemontese Paolo Bongioanni “per la spinta che sta dando alle politiche agricole regionali”.

comunicato stampa a.f.

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