‘’Tutta la nostra azione quotidiana è impostata sulla sicurezza. Ci siamo sempre concentrati soprattutto sulla condivisione della viabilità, puntando sulle corsie e sulle piste ciclabili. Chiaramente quando successo a Premia, ma anche la morte recente di tre ciclisti in Puglia, è la conferma che occorre capire come si sta alla guida di un mezzo in strada’’.
Così parla Massimo Di Bari, presidente di Fiab Vco (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) che abbiamo sentito dopo la morte di Deborah Rolando, la 48enne proprietaria del bar “Vecchio Mulino” di Preglia di Crevoladossola, investita da un furgone martedì mattina a Premia.
L’ennesimo incidente stradale, costato la vita ad un ciclista. Le statistiche sono impietose: l'Italia è il Paese europei dove si muore di più in bici: 5,1 decessi ogni 100 milioni di chilometri pedalati.
Una passione, quella delle due ruote, che in molti hanno anche nel Verbano Cusio Ossola, dove opera anche Fiab Vco, promotrice di molte iniziative.
‘’La nostra Federazione – dice – nei mesi scorsi ha critica il nuovo codice della strada ma se vai a vedere le cause sono spesso la velocità o la distrazione. Lo dico da ciclista che ogni giorno fa dal Pontetto a Domodossola in bicicletta: vi posso assicurare che la maggior parte degli automobilisti si comportano bene, ma ci sono anche comportamenti che non riesco a spiegarmi. Difficile dire cosa scatti nella mente di chi guida’’.
Che fare?
‘’Occorrerebbe educare, sin da piccoli, su come andare correttamente in bici. Non esiste neppure una contrapposizione automobilisti-ciclisti, nonostante ci sia chi vuole metterci uno contro l’altro. I ciclisti che vedete in giro sono comunque anche automobilisti. Terza cosa è che va fatta una campagna culturale. Basta alla troppa velocità, al sorpasso a tutti i costi. Abbiamo cercato un approccio con le scuole guida per cercare di incontrarci e parlare soprattutto con i neo patentati. Ma inutilmente, forse perché non abbiamo trovato le strade giuste per sensibilizzare chi gestisce le scuole guida. Ci riproveremo’’.
Intanto l’Ossola piange Deborah Rolando, travolta da quel furgone che ha incrociato sul rettilineo di Piedilago mentre lei e l’amico Michele Lunghi scendevano da Formazza, dopo una lunga pedalata mattutina. Su quel rettilineo, pochi mesi fa l'amministrazione comunale di Premia aveva deciso di installare anche un semaforo per ridurre la velocità in quel tratto dove, tra l'altro, la statale 659 incrocia una vita laterale che porta alla frazione Cristo.
Tristezza anche a Villadossola, dove abita Massimo Garavini, il compagno di Deborah. Massimo, dipendente della Vinavil, è conosciuto per la sua attività di membro del Soccorso alpino, un grande appassionato di montagna.
I funerali di Deborah si terranno venerdì mattina alle 10 nella chiesa parrocchiale di Crevoladossola. La salma si trova alla casa funeraria Pelgantini al Croppo di Trontano. Il Santo Rosario sarà recitato giovedì alle 20 nella stessa chiesa.
Deborah lascia i figli Linda, Michelle e Saimon con il loro papà Fabrizio, la mamma Felicina, il fratello Fabrizio, la sorella Katia con le rispettive famiglie e il compagno Massimo.