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Vigezzo | 27 dicembre 2025, 16:00

Il Melezzo, linfa vitale della Valle: un progetto per riscoprire la sua anima

Dalla tesi di Angela Carnevale Pellino, architetto, una visione per restituire al torrente il suo ruolo di ponte tra natura, cultura e comunità

“Ci sono luoghi che non si dimenticano, anche quando la vita ti porta lontano”. La Valle Vigezzo è sicuramente uno di quei luoghi che restano nel cuore. Lo è anche per Angela Carnevale Pellino, architetto che ha trascorso qui molti anni della sua infanzia: tra sentieri, ruscelli e volti amici. Anni che le hanno lasciato un legame profondo, tanto da sentirsi tuttora parte di quella comunità che abita l’acqua, le montagne e il silenzio. La sua tesi di laurea al Politecnico di Milano, intitolata “Il torrente Melezzo e la Val Vigezzo: una possibile valorizzazione delle identità culturali locali”, rappresenta un atto di riconoscenza verso una terra che ha segnato la sua infanzia e il suo sguardo sul paesaggio. Una tesi che nasce da quel legame e da una domanda semplice ma potente: come può l’acqua tornare a essere una risorsa di vita e di identità per la Valle? Il progetto parte dall’osservazione del torrente Melezzo, che attraversa la valle come una vena d’acqua antica, testimone di storie, lavori e paesaggi. Con il tempo, però, quel rapporto si è indebolito: il torrente è stato percepito come pericolo più che come opportunità, e la sua voce si è fatta più distante. “Vorrei che il Melezzo tornasse a essere visto non come confine, ma come linfa che unisce luoghi e persone”, scrive l’autrice nella sua ricerca.

La tesi propone un sistema di percorsi di riscoperta: cammini, punti panoramici, fontane per la degustazione dell’acqua, spazi per la lettura o il riposo, dove il torrente diventa protagonista di un racconto diffuso. “Un’idea di valorizzazione – evidenzia Angela - che non costruisce nuovi volumi, ma ricuce connessioni, restituendo senso e bellezza ai luoghi esistenti. In un’epoca in cui molte valli alpine lottano contro lo spopolamento e la perdita di memoria, questo progetto invita a guardare con occhi nuovi ciò che è sempre stato davanti a noi: l’acqua come simbolo di identità e come energia capace di generare cultura, appartenenza e futuro. Riscoprire il Melezzo significa riscoprire noi stessi, la cura, il tempo lento e il valore profondo del paesaggio che ci forma e ci accompagna”.

Marco De Ambrosis

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