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Domodossola | 05 ottobre 2021, 16:00

Salviamo il Paesaggio, volontari al lavoro per ripulire le rive del Toce

Raccolti 300 kg di rifiuti. Ora il Comitato lancia la proposta di parco fluviale cittadino tra il ponte della Mizzoccola e quello di Bisate

Salviamo il Paesaggio, volontari al lavoro per ripulire le rive del Toce

Riceviamo e pubblichiamo.

Sabato pomeriggio 25 settembre una trentina di “tartarughine plastic free” ossolane si è ritrovata a Domodossola in riva alla Toce per una pulizia generale d’autunno ai greti del fiume.

Sono stati raccolti in meno di 2 ore circa 300 kg di rifiuti plastici, bottiglie, lattine, bidoni, tubi, corde, materassi, rottami e stracci, ecc… che testimoniano quale mancanza di rispetto sia riservata alla “nostra cara Toos” dall’inciviltà contemporanea. È veramente disarmante e triste constatare che anche le nostre terre non siano esenti dall’abbandono dei rifiuti domestici in ogni angolo del mondo, come se fosse la normalità. Proprio in questi giorni in tutta la Nazione, dal mare alle Alpi, le varie associazioni di volontariato, impegnate nel campo della protezione ambientale, stanno coinvolgendo migliaia di italiani per portare in discarica tonnellate di sacchi di rifiuti che soffocano coste, spiagge, prati, boschi, parchi e sentieri. La sola Plastic Free Onlus comunica di aver raccolto in un solo giorno un bottino di 243.721 kg di rifiuti, grazie all’opera di 18.100 partecipanti durante la giornata nazionale di domenica scorsa, e tutto ciò nonostante il maltempo al Nord.

L’area individuata a Domodossola per l’evento di raccolta di sabato scorso presenta delle caratteristiche ambientali di grande interesse naturalistico e di biodiversità. Si trova infatti entro i confini di una zona di protezione speciale della Rete Natura 2000, individuata dalla Regione Piemonte ai sensi di direttive comunitarie UE, alcuni anni or sono.

Ecco perché ai partecipanti al nostro evento è stato spiegato che in quel tratto di fiume tra il ponte della Mizzoccola e quello di Bisate, a lato della pista ciclabile, ci starebbe molto bene un bel parco fluviale cittadino, e come sia ora di incominciare a parlarne seriamente con il coinvolgimento dell’opinione pubblica.

L’idea di progettare un’area verde e azzurra, per una fruizione responsabile e sostenibile delle persone che amano il contatto con la Natura, è venuta a Salviamo il Paesaggio Valdossola, preoccupata da un lato dello stato di degrado del corso d’acqua e, dall’altro canto, consapevole delle potenzialità sociali, turistiche ed educative del sito, una volta che sia ripulito, salvaguardato e valorizzato.

La realizzazione del Parco fluviale della Toce a Domodossola darebbe alle persone che vivono in città o che transitano lungo l’adiacente pista ciclabile la possibilità di fruire gratuitamente di un’area naturale per lo svago e la ricreazione a due passi dal centro urbano, circa un quarto d’ora a piedi dalla stazione ferroviaria. I greti della Toce, nel tratto perlustrato durante la giornata di raccolta delle plastiche, risultano ancora abbastanza integri sotto l’aspetto ecologico e la loro accessibilità non necessiterebbe di grossi investimenti finanziari.

Inoltre, l’istituzione di un parco tematico riservato ad uso pubblico pro cittadinanza, porrebbe al riparo questa preziosa riserva idrica dolce da ulteriore inquinamento delle sue acque di scorrimento superficiali, comprese le acque potenzialmente potabili della falde sotterranee, di ancora più inestimabile rilevanza. La stessa destinazione a parco darebbe protezione a questo polmone d’ossigeno contro il taglio ingiustificato della vegetazione ripariale, che ha un’importanza vitale per l’ecosistema acquatico, oltre ad assicurare l’equilibrio idrogeologico naturale alla città di Domodossola.

Diventerebbe anche un’occasione educativa diffusa verso il cittadino comune che oggi, mediamente, non solo non conosce il posto, ma nemmeno sa comprenderne il suo valore ambientale. Lo dimostra il fatto evidente della quantità incredibile di rifiuti urbani gettati via come innocua spazzatura da persone quanto meno poco avvedute. Domodossola ha circa 18.000 abitanti ed ogni cittadino italiano produce circa 500 kg di rifiuti all’anno. Di questi, oltre il 60% è destinato alla raccolta differenziata, ma un’importante fetta del residuo indifferenziato finisce in terra, abbandonato ai quattro venti. Il conto delle così dette “plastiche usa e getta” che ogni anno i volontari hanno da raccogliere a loro spese e cura è dunque presto fatto: una montagna di immondizia.

Le Scuole poi avrebbero a disposizione un’altra occasione per apprendere i temi dell’educazione ambientale e di cittadinanza attiva responsabile, direttamente dal vivo e calati nella realtà di tutti i giorni.

I Comuni di Domodossola e quelli confinanti sarebbero finalmente sollecitati ad indagare il motivo per il quale le acque dei nostri fiumi non sono più balneabili come una volta e odorano di scarichi fognari o di detersivo da lavatrice.

Il turista, che visita Domodossola e le sue Valli o che transita in bicicletta per quei lidi, sarebbe positivamente colpito dall’attenzione che gli abitanti e le amministrazioni locali dimostrano per il proprio territorio, realizzando un progetto di caratura europea e d’avanguardia, con uno sguardo fiducioso al futuro delle generazioni a venire.

Riflettiamoci, gente, prima che sia troppo tardi intervenire.

 

Filippo Pirazzi e Sonia Vella referenti Comitato Salviamo il Paesaggio Val d'Ossola




C.S.

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