A puntare il dito contro l’impossibilità di connettersi nei borghi di montagna era stato di recente l’Uncem che, per bocca del suo presidente Roberto Colombero, aveva denunciato la situazione del Piemonte: ad oggi, aveva detto, risultano collegati appena 156 Comuni su oltre mille. Troppo poco, se si valuta che nel 2016 l’allora presidente del consiglio, Matteo Renzi, aveva assicurato la fibra per tutti entro fine 2021. Un piano da 280 milioni di euro solo per la nostra regione che, a conti fatti, è stato completato appena al 25 per cento.
Ora a raccogliere la protesta dell’Uncem sono alcuni residenti e amministratori del Vco che chiedono un cambio di passo. “Se vogliamo approfittare della possibilità di lavorare a distanza – dicono a VcoNews – allora diventa indispensabile la promessa di digitalizzare. Altrimenti non ha senso spingere le persone a ripopolare le terre alte”. È vero: portare in tutte le case delle nostre montagne internet veloce è diventato oggi più che mai indispensabile. Secondo quanto abbiamo appreso, in realtà in 275 Comuni (oltre ai 156 già collegati) la fibra sarebbe stata posata, ma mancano ancora i collaudi. A chiedere certezze sono anche i sindaci, giustamente stufi delle lamentele dei loro cittadini. “Passi che non riusciamo a vedere le partite di calcio – dice uno di loro – ma se i turisti che trascorrono le loro vacanze nelle nostre montagne non trovano servizi internet adeguati, allora è davvero un problema”.
Eppure l’amministrazione regionale attualmente in carica sembra mostrare attenzione nei confronti dei borghi di montagna. Al riguardo, vale ricordare che di recente ha preso il via il bando che permette di accedere a incentivi fino a 40 mila euro per chi decide di trasferirsi “armi e bagagli” a vivere in un Comune del Piemonte al di sotto dei 5 mila abitanti. Un’operazione, quella voluta dall’assessore competente Fabio Carosso, che ha raccolto il plauso di tutto il Paese e che mira al ripopolamento dei piccoli centri montani.