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Attualità | 06 marzo 2022, 12:00

L'arte per il cioccolato in Ossola diventa una tesi di laurea

Alla neo dottoressa Benedetta Mostratisi l'idea è nata durante il tirocinio all'Officina di Domodossola

La neolaureata Benedetta Mostratisi con Paola e Cristiana Cabalà dell'Officina del Cioccolato

La neolaureata Benedetta Mostratisi con Paola e Cristiana Cabalà dell'Officina del Cioccolato

Che le confezioni di cioccolato dell’Officina di Domodossola fossero conosciute e apprezzate in tutto il mondo lo si sapeva da tempo. Quella che da anni è una attività commerciale che unisce inventiva, fantasia e prelibatezze, è oggi anche diventata una tesi di laurea. Frutto della ricerca di una studentessa ossolana che ha ricostruito storia, tradizioni, valori e soprattutto l’amore che i titolari mettono in questa attività che è uno dei fiori all’occhiello dell’Ossola, attività forse conosciuta e apprezzata soprattutto fuori dai confini ossolani.

La tesi è quella di Benedetta Mostratisi, 22 anni, neo laureata al termine del corso di Scienza gastronomiche dell’Università di Parma, dipartimento di Scienza degli alimenti.  Il titolo è ‘’Officina del Cioccolato: riflessi della storia d’Italia e della Val d’Ossola alla luce di vite dedicate all’arte e alla dolcezza’’.

Insomma, una ricerca che è la vera storia dell’intraprendenza imprenditoriale di alcune famiglia che nell’arco dei decenni hanno creato e fatto prosperare quella che ora è l’Officina del Cioccolato, che ha sede in via Castellazzo a Domodossola.

"Tutto è nato dal tirocinio che ho fatto qui - racconta Benedetta Mostratisi , studentessa universitaria ossolana - ; un periodo di 2 mesi per imparare come si lavora il cioccolato. Ho scoperto che è un’arte. E così è nata l’idea della tesi. Che è una  ricerca partita proprio della nascita della Pasticceria Grandazzi a metà 1800, quando Marcello Grandazzi aveva a Domodossola ben due negozi".

Poi ai Grandazzi è subentrata la famiglia Origgi e quindi i Cabalà, che oggi gestiscono l’attività. Benedetta si è tuffata negli archivi parrocchiali di Domodossola e della Valle Cannobina, trovato collaborazione alla Camera di Commercio di Novara. Ha recuperato documenti, foto, fatto interviste dando un tocco di professionalità ad una attività, facendo emergere il merito dei proprietari e dei dipendenti.

Oggi nel laboratorio lavorano tre donne, una delle quali è Paola Cabalà,  titolare dell’Officina del Cioccolato.

"Vendiamo ovunque e qui arrivano clienti da ogni parte ma una delle  più grosse soddisfazioni è avere molti clienti svizzeri, tutti soddisfatti, visto che la Svizzera è la patria del cioccolato – dice Paola Cabalà - .  Il periodo del covid ha di fatto visto calare la clientela, soprattutto quella straniera. In passato infatti il 60 per cento della nostra produzione andava all’estero. Il trampolino di lancio è stata nel 2000 la Fiera di Milano: lì ci siamo fatti conoscere in tutto il mondo. Ora il mercato si sta riprendendo e questo per noi è già positivo".

 

Renato Balducci

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