‘’Non rimane che dichiarare il territorio libero anche dall'uomo e risolveranno ogni problema’’. Italia Nostra Vco sta col lupo e …contro l’uomo. Lo si vede dalla nota pubblicata contro il Comune di Baceno, che ha deliberato simbolicamente affinché il territorio comunale sia libero da lupi e orsi.
C’era d’aspettarsela la replica di Italia Nostra, già scesa in campo altre volte a protezione degli animali. L’associazione provinciale parla di posizione ‘’simbolica perché le iniziative locali non possono ignorare norme di valenza superiore sulle quali non hanno potestà e il lupo, piaccia o no, è ancora un animale protetto’’.
Ma poi evidenzia quella che definisce una ‘’contraddizione tra l'essere Comune del Parco e Comune in prima linea nella liberazione del suo territorio dalla presenza del lupo’’. Ma l’attacco è non solo a Baceno, ma anche ‘’alle amministrazioni locali che miscelano insieme questioni e ragioni vere con, più o meno, fantasiose ricostruzioni della presenza del lupo, ataviche rappresentazioni, timori infondati e soluzioni finali’’.
Poi aggiunge: ‘’Il radicalismo fine a se stesso non porta a nulla e iniziative come questa non danno un contributo alla soluzione dei problemi che, sì, questo è vero, la presenza del lupo, dopo decenni e decenni di assenza, sono sicuramente sorti, primo fra tutti la gestione del bestiame di allevamento le cui modalità di conduzione, a volte discutibili, vanno ripensate, anche in una chiave più moderna ed efficiente. Intanto se, al contrario della visione apocalittica offerta dal Comune Antigoriano, nessuno lamenta attacchi del lupo all'uomo, è proprio di alcuni giorni fa, l'aggressione all'uomo, in valle Anzasca, di due maremmani posti a guardia di un gregge di capre incustodito che, scambiando l'uomo con il lupo, lo hanno mandato al pronto soccorso causa ferite multiple riportate dall'attacco. Nessuno però invoca territori liberi anche dai maremmani, colpevoli però sempre i lupi la cui presenza richiede l'intervento dei cani da custodia. In realtà, in tutti i casi, c'è sempre un fattore umano che non è messo in giusta evidenza, ossia le tecniche di allevamento, inadeguate alle mutate condizioni e l'assenza di governo e controllo dei cani da parte dell'uomo’’.