In città, sopra un murale preesistente nel sottopasso della ferrovia che porta al cimitero, è apparsa da qualche giorno una grande stampa di un ritratto di Giulia Cecchettin, la ragazza ventiduenne uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta.
Giulia è raffigurata sorridente con il berretto blu in testa, con riportato in rosso il numero nazionale antiviolenza e stalking 1522. Accanto al ritratto, la scritta “La violenza prima è mentale e poi fisica”. A lato del poster, alcuni fogli con scritte a mano alcune frasi tratte dal libro “Io non ci sto più” di Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense, con i segnali classici per riconoscere i manipolatori affettivi e le trappole che usano in modo da difendersi e ritrovare serenità e libertà.