Il comitato Cappuccina, dopo che all'ultimo consiglio è stata respinta la mozione di Fratelli d'Italia e della Lega che prevedeva un impegno dell'amministrazione sulla vicenda dell’annunciata prossima partenza dei frati e sul futuro delle opere, esprime il proprio dispiacere.
“A ferirci sono state in particolare – dice Elia Macrì, un'esponente del comitato - le sottolineature sul significato del dono. Chi ha donato per la realizzazione delle opere della Cappuccina non rivuole indietro le cose, vogliamo solo che quanto costruito con il contributo dei parrocchiani rimanga ai frati. A loro sono state donate”.
“La prima sensazione, la sera del consiglio in cui veniva discussa la mozione, è stata di stupore per il grande dispiegamento di forze dell'ordine: probabilmente l'incaricato alla sicurezza pensava di trovarsi di fronte dei manifestanti – dice Rino Carandente, un altro esponente del comitato -. Noi invece eravamo lì come uditori.
Il comitato ringrazia Angelo Tandurella di Fratelli d'Italia e Maria Elena Gandolfi della Lega per aver proposto la mozione. Sono contento che se ne sia parlato, anche se quella sera è stato detto di tutto e forse si è perso il fulcro della questione, che è quello di evitare la partenza dei frati. Questa è la nostra primaria preoccupazione, perché se i frati restassero si eviterebbero tanti altri problemi. Non sappiamo da parte di chi – prosegue Carandente - ma si è cercato di creare una diatriba tra i parrocchiani della Cappuccina e don Vincenzo Barone. Questo non è giusto perché la nostra contropartita non è la parrocchia di Domodossola e don Vincenzo, sono i padri provinciali. Il comitato a breve si riunirà, per poi offrire un'ampia e dettagliata riflessione proprio in merito a quanto ascoltato nella discussione della mozione”.